Curiosità sul Natale, la festa più amata da grandi e piccini

unnamedLo sapevate che la Chiesa armena festeggia il Natale il 6 gennaio? E i cristiani ortodossi il 7?

Storia, tradizioni, origini pagane, cibo, canzoni, addobbi: il Natale è da sempre un’occasione che riunisce miliardi di persone in tutto il mondo. Ma qual è il suo significato e perché lo festeggiamo?

Malgrado i tentativi secolari di ridimensionare l’aspetto tipicamente religioso e sacrale di questa ricorrenza, la data del 25 dicembre è fissata, com’è noto, per ricordare la nascita di Gesù Cristo. Basti pensare che il termine Christmass-Xmass utilizzato fin dal XVI secolo, è la fusione di “X” (Chi) – 22esima lettera dell’alfabeto greco nonché iniziale della parola “Christós” (Χριστός) – e “Mas” (messa). Ma perché proprio il 25 dicembre? La prima testimonianza di celebrazione natalizia legata a questo giorno, risale al 336 d.C. quando a capo dell’impero romano governava Costantino. Eppure, a quel tempo, il Natale non era una celebrazione ufficiale e con tutta probabilità il 25 dicembre coincise con le antiche feste pagane che i romani celebravano nella solstizio d’inverno: i “Saturnalia” e i ”Dies Natalis Solis Invicti”. Da qui a persuadere i pagani ad accettare il cristianesimo come religione ufficiale dell’Impero romano il passo fu breve. I primi cristiani infatti, erano soliti commemorare solo il battesimo e la risurrezione di Gesù, non la Natività. Dal momento che la data esatta della nascita era sconosciuta, furono molte le proposte e la decisione di eleggere il 25 dicembre come celebrazione ufficiale, si basava probabilmente sulla volontà di fornire un’alternativa al festival pagano romano, il già citato “Dies Natalis Solis Invicti” e al festival persiano dedicato al culto di Mitra.

D’altra parte è credenza diffusa che la scelta del 25 dicembre sia legata piuttosto a un semplice calcolo elaborato a priori: l’equinozio di primavera infatti, è stato identificato come la data di creazione del mondo e il suo quarto giorno (25 marzo) come il giorno del concepimento di Gesù (giorno della creazione della luce). E poiché il 25 dicembre cade esattamente nove mesi dopo, non può che essere questo il giorno della sua nascita.

Per lo più sinonimo di albero, dolciumi, addobbi luminosi, regali e canti natalizi, il Natale è spesso vissuto con la stessa spensieratezza di un periodo di vacanza, ma è anche un evento in cui le famiglie si riuniscono condividendo amore, gratitudine e ricordi; è un’occasione per alleviare lo stress, la delusione e la solitudine, dedicandosi magari a chi è stato meno fortunato, portando un messaggio di speranza e pace. Parole chiave: donare, apprezzare e mettersi al servizio degli altri. Allentare le tensioni, inaugurando magari un nuovo inizio, all’insegna della gioia e del relax.

Nella società occidentale e nel mondo cristiano sia la vigilia che il giorno di Natale sono considerate tra le celebrazioni culturali più importanti. Il 24 dicembre cattolici e anglicani romani e la maggior parte degli altri cristiani praticano la messa di mezzanotte e si scambiano i regali. Non è da meno il rito bizantino, in cui alla vigilia – nota come Paramonia (“preparazione”) – è riservato un periodo di astinenza e penitenza, il cosiddetto “Presepe veloce” (Nativity Fast).

Pasti speciali vengono consumati nelle regioni francofone in vista del classico Réveillon; in Polonia durante la tradizionale Wigilia e in Lituania con il magico Kūčios. Negli Stati Uniti invece, soprattutto tra le famiglie italo-americane, si rievoca la cosiddetta “Festa dei sette pesci”, una cena a base di questo solo alimento, cucinato in sette varietà diverse.

E Babbo Natale? I bimbi lo adorano. Gli scrivono lettere e preparano per lui latte e biscotti. Sono molte le leggende popolari sulla sua origine. La più comune è che fosse un vescovo cristiano, Santo Nicola, nato intorno al 4 ° secolo d.C. nell’attuale Turchia. Ricco e orfano, decise di dedicare la sua vita ai bisognosi e iniziò così a fare regali ai bambini e ad aiutare i malati.

L’uso di alberi sempreverdi invece è una tradizione molto antica risalente addirittura al cristianesimo. Il primo albero di Natale fu decorato nel 1510 in Lettonia e la tradizione pagana del Nord Europa, vuole che le piante sempreverdi siano condotte all’interno delle abitazioni come simbolo di eternità e per rallegrare le buie giornate invernali. Fu Edward Jhonson (l’assistente di Thomas Edison) che nel 1882 portò l’idea dell’illuminazione elettrica dell’albero di Natale.

Ogni anno il Natale viene celebrato in oltre 160 paesi in tutto il mondo…

In Messico, le celebrazioni natalizie iniziano il 12 dicembre e durano fino al 6 gennaio. Dal 16 al 24 dicembre, si celebra la tradizione di Las Posada e il 6 gennaio quella dei Magi Biblici (i Re Magi), che termina con la messa della candela (chiamata anche Festa della Presentazione di Nostro Signore Gesù) e con la tradizione del Niño Dios.

In Francia, la vigilia di Natale si celebra la sera del 24 dicembre, durante la quale le famiglie si riuniscono e si godono il tradizionale pasto. Babbo Natale è noto come Père Noël o Papa Noël.

In Germania, il Natale è noto come Weihnachten, e un’attenzione particolare è riservata all’Avvento. La quarta domenica prima di Natale ogni famiglia tedesca pone sul tavolo la cosiddetta corona dell’avvento: 4 grandi candele, bacche e pigne. Si riunisce così per un’ora di silenzio e riflessione. La Germania è inoltre famosa per i suoi mercatini natalizi, con un’ampia scelta di decorazioni e cibi.

In Cina, il regalo più comune è una mela natalizia decorata con cellophane. Gli alberi e Babbo Natale sono noti rispettivamente come “Alberi di luce” e “Dun Che Lao Ren”, vecchio di Natale.

In Spagna, il Natale viene celebrato dal 24 dicembre al 6 gennaio. Alla vigilia (Nochebuena), la maggior parte delle persone partecipa alla messa di mezzanotte, conosciuta anche come “La Missa Del Gallo”. Ci sono poi alcune tradizioni natalizie uniche in Spagna, tra le quali, Beléns (Betlemme), un’elaborazione su vasta scala dei Presepi e Reyes Magos (i tre re) che portano regali ai bambini il 6 gennaio.

In Irlanda, il Natale è la più grande celebrazione dell’anno e inizia tradizionalmente l’8 dicembre. Gli irlandesi montano e decorano l’albero e si dedicano a uno shopping speciale. La decorazione dell’albero di Natale sempreverde è un fenomeno relativamente recente in Irlanda, in passato infatti si utilizzavano edera e agrifogli.

In Canada ci sono diverse tradizioni natalizie. A Toronto il 25 dicembre si tiene ogni anno una parata conosciuta come la sfilata di Babbo Natale, cui prendono parte fino a 1.800 persone. Il pasto di Natale più popolare e tradizionale è il tacchino arrosto o il prosciutto con verdure.

In Inghilterra molte persone partecipano alla messa di mezzanotte nelle chiese e il Natale è vissuto come un momento per scambiarsi doni e preparare pasti speciali. Tutti i membri della famiglia decorano insieme l’albero e le mura domestiche con vischio, agrifoglio e edera. I pasti tradizionali sono il tacchino farcito, un fagiano o un’anatra  talvolta con salsa di mirtilli rossi, patate e verdure. Una speciale menzione va a budini e torte.

In Australia, il periodo natalizio arriva di solito in piena estate e le tradizioni natalizie sono molto simili a quelle irlandesi, britanniche, neozelandesi, canadesi e americane. Babbo Natale è un personaggio molto importante e rispettato in Australia! E la Pavlova è il dolce natalizio più ghiotto e famoso!

Negli Stati Uniti, la maggior parte delle persone celebra il Natale il 25 dicembre. Il melting-pot ha dato vita a una serie di celebrazioni molto diverse tra di loro, soprattutto dal punto di vista gastronomico. Gli americani mangiano osservando la regola dei sette pesci alla vigilia di Natale e accompagnando il dopo cena con struffoli e panettone. Negli Stati Uniti, vengono venduti da 25 a 30 milioni di alberi di Natale ogni anno.

 

Erika Di Giulio

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